Sublimitas et miseria hominis

Papa Francesco firma una nuova Lettera apostolica, scritta per il IV centenario della nascita di Blaise Pascal.

Filosofo e matematico francese, Pascal visse nel XVII secolo. Una vita breve, solo 39 anni, ma ricca di scoperte, intuizioni, progetti. E caratterizzata da una continua riflessione sul senso dell’uomo, sulla sua grandezza e miseria.

Papa Francesco ha voluto celebrare i quattrocento anni della nascita di Pascal con una Lettera apostolica, ravvisando in lui, per noi uomini del XXI secolo, un «compagno di strada che accompagna la nostra ricerca della vera felicità e, secondo il dono della fede, il nostro riconoscimento umile e gioioso del Signore morto e risorto». 

Il Papa tratteggia in modo sintetico il percorso esistenziale e di ricerca del filosofo: un percorso in cui ragione e fede si sono incontrati al massimo grado. La forza di Pascal è stata quella di essere «un infaticabile ricercatore del vero, che come tale rimane sempre inquieto, attratto da nuovi e ulteriori orizzonti». Quella ricerca di senso e del vero l’ha portato, dopo una misteriosa e potente esperienza mistica (la “Notte di fuoco”), ad abbracciare la fede in Gesù Cristo.

Scrive ancora il Papa: «L’intelligenza e la fede viva di Pascal, che ha voluto mostrare che la religione cristiana è venerabile perché ha conosciuto bene l’uomo, e amabile perché promette il vero bene, possono aiutarci ad avanzare attraverso le oscurità e le disgrazie di questo mondo».


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