Torna da me

In occasione della "Giornata mondiale per la consapevolezza sull'Autismo", che si celebra il 2 aprile, un suggerimento di lettura, toccante e ricco di speranza.

«Quanto ci si può sentire soli? Sicuramente più di quanto il nostro cuore da solo possa sopportare. È allora che si corre a raccontare tutto a qualcuno. Scriverò tutto a te, mamma. Anche se non ci sei più. Queste mie lettere non saranno solo per ritrovarti. Ho bisogno di te. Perché anche Gabriele ora è lontano. Aiutami a riportarlo indietro». Inizia con queste vibranti parole Torna da me, il libro di Valentina Barbera: un viaggio difficile, su una zattera fatta di tenacia e speranza, flessibilità e capacità di riemergere dalle onde, che inaspettatamente si rivela anche una porta d’accesso alla conoscenza di sé e al trascendente. 

Valentina è mamma. Ha due figli, uno dei quali, Gabriele, vive in un mondo tutto suo, in una sorta di oblio che lo isola dagli altri: è autistico. All’inizio, il disorientamento e lo sconforto sono grandi. Mamma Valentina ha l’impressione che suo figlio si stia allontanando ogni giorno di più. Ma, lentamente, intuisce che in ogni situazione dolorosa è racchiusa un’opportunità e che deve affidarsi. Comincia così a scrivere delle lettere alla madre che non c’è più, ma che ora avverte particolarmente presente e vicina. È al tempo stesso un modo per dare libero sfogo ai propri stati d’animo e per chiedere un aiuto a far tornare Gabriele dal silenzio di cui sembra prigioniero.

Il libro si propone di raccontare, attraverso un’esperienza concreta e complessa, cos’è l’autismo, di far superare pregiudizi, di sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti delle persone nello spettro autistico. E, soprattutto, di dare speranza a chi di queste persone si prende cura.


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