La storica e teologa Adriana Valerio presenta la straordinaria figura di Maria Lorenza Longo, beatificata nel 2021, evidenziandone l’attualità di azione e pensiero.
A Napoli, tra il 1522 e il 1540, prese forma la Cittadella degli Incurabili, uno dei massimi centri propulsori della riforma religiosa del Cinquecento. A fondarla fu Maria Lorenza Longo, una vedova spagnola che non solo aprì un ospedale per gli indigenti impossibilitati a curarsi dalla “malattia del secolo”, la sifilide, ma diede vita anche a una spezieria per sperimentare nuove cure e realizzare farmaci; appoggiò opere di assistenza per i malati mentali, per le famiglie dei condannati a morte, per le prostitute, per le donne incinte. Fondò, infine, l’ordine delle monache Cappuccine. Si ritirò quindi nel monastero da lei voluto, Santa Maria in Gerusalemme, dove ancora oggi le monache ne conservano le spoglie e la memoria.
Di questa importante personalità del Cinquecento, beatificata il 9 ottobre 2021, la storica e teologa Adriana Valerio propone ora una importante biografia, in cui vengono sottolineate in particolare l’eredità e l’attualità. Perché, come scrive Mons. Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli, nella presentazione: «Madre Maria Lorenza Longo non è una figura storica della Napoli del passato, ma è cuore pulsante della Napoli di oggi, con le sue monache che rappresentano nella spiritualità popolare il ricorso a Dio per ciò che sembra incurabile umanamente. La preghiera delle monache, con l’intercessione continua della beata, si eleva affinché la carità sia sempre in azione».
Il volume riporta, in appendice, il testo di Mattia Bellintani da Salò (frate cappuccino vissuto il XVI e il XVII) intitolato Vita di Maria Laurentia detta la S.ra Lunga, fundatrice delle Cappuccine di Napoli, della sua conversione e come miracolosamente guarì d’una infermità incurabile e fondò l’Hospitale degl’Incurabili.