La Giornata commemora l'anniversario della raccomandazione congiunta UNESCO/ILO del 1966, che stabiliva i diritti e le responsabilità degli insegnanti e gli standard per la loro formazione, reclutamento e condizioni di lavoro.

La ricorrenza rappresenta un importante promemoria sul ruolo e l’importanza dell’educatore. Nel libro E vedremo cose meravigliose. Riflessioni controcorrente sull’educare oggi, Johnny Dotti e Mario Aldegani giustamente scrivono: «Quanto è importante e decisivo per un ragazzo che cresce poter contare su una mano amica! Quanto è delicata la missione di un genitore e di un educatore, e grandissima la responsabilità di accompagnare la crescita di un’altra persona, insegnandole o, meglio, testimoniandole, il senso vero della libertà».

Ma la Giornata serve anche ad accendere un faro sulle condizioni di lavoro spesso difficili per gli insegnanti. In molti Paesi – e l’Italia è purtroppo tra questi – gli stipendi sono bassi, i carichi di lavoro pesanti. Senza contare la sempre più bassa considerazione sociale di cui gode chi fa questo mestiere. Anche i numeri confermano questo trend, almeno nel nostro Paese: gli ultimi dati Istat, infatti, ci dicono che la spesa italiana per l’istruzione è di solo il 3,9% del PIL, rispetto alla media europea, che si attesta al 4,7%.

A dispetto di tutto questo, però, la stragrande maggioranza di educatrici ed educatori continua quotidianamente a svolgere la propria attività, con la consapevolezza di quello che essa rappresenta: «L’educatore – leggiamo ancora nel libro di Dotti e Aldegani - è prima di tutto uno che contempla la generosità della vita. Che dà una chance anche a chi sembra non lo meriti. Che sa capovolgere sorti già segnate. Che, alla fine del giorno, ti dà una carezza come solo una madre sa fare... Questa è una benedizione!».

Anche noi allora vogliamo celebrare questa importante Giornata, con un piccolo pensiero per chi insegna. Per scoprirlo, clikka sul link che trovi qui sotto.

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