Ricordare il Concilio, per attuarlo

L’11 ottobre 1962 si apriva il Concilio Vaticano II, ventunesimo Concilio ecumenico della Chiesa cattolica, annunciato tre anni prima da San Giovanni XXIII.

«Il Concilio è magistero della Chiesa. O tu stai con la Chiesa e pertanto segui il Concilio, e se tu non segui il Concilio o tu l’interpreti a modo tuo, come vuoi tu, tu non stai con la Chiesa. Dobbiamo in questo punto essere esigenti, severi. Il Concilio non va negoziato». Con queste parole, forti e nette, pronunciate il 30 gennaio dello scorso anno di fronte ai partecipanti all’incontro promosso dall’Ufficio Catechistico Nazionale, papa Francesco aveva ribadito il senso, la forza, l’attualità del Concilio Vaticano II. E, soprattutto, l’urgenza di attuarne pienamente le decisioni e conclusioni. 

Il Concilio venne aperto l’11 ottobre 1962 da Giovanni XXIII. Una giornata storica, conclusasi la sera con il celebre “Discorso della luna”, da lui pronunciato davanti alla folla riunitasi in piazza San Pietro. La prima sessione del Concilio s’interruppe a seguito della morte di papa Roncalli (3 giugno 1963). Seguirono altre tre sessioni, convocate dal successore, Paolo VI. L’8 settembre 1965, solennità dell’Immacolata Concezione, i lavori conciliari si conclusero, dopo aver dato vita a quattro Costituzioni, tre Dichiarazioni e nove Decreti.

Un evento che ha segnato la storia recente della Chiesa cattolica, e che in occasione dell’anniversario - come ci invita papa Francesco in questo tempo sinodale - può ritrovare il suo giusto “peso”. 

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