La volpe

Simboli biblici

La volpe, nella cultura occidentale, è considerata un animale che inganna. Furba e astuta, per attirare a sé la preda, finge di essere morta. Con maestrìa sfugge alle situazioni difficili e pericolose, muovendosi agilmente. Nel mondo semitico la volpe, invece, è ritenuta animale insignificante ed essendo identificata con gli sciacalli, che si cibano di cadaveri, è considerata anche animale impuro.

Nella Bibbia la sua presenza è temibile. La città di Gerusalemme, conquistata dai babilonesi, è preda delle volpi, che vi fanno razzie: «È perché il monte di Sion è desolato, vi scorazzano le volpi» (Lam 5,18). Nel libro dei Giudici, la volpe, per la sua irragionevolezza, diviene simbolo e strumento attraverso il quale Sansone esegue una violenza assurda contro gli ignari Filistei: «Sansone se ne andò e catturò trecento volpi; prese delle fiaccole, le legò coda a coda e mise una fiaccola fra le due code. Poi accese le fiaccole, lasciò andare le volpi per i campi di grano dei Filistei e bruciò i covoni ammassati, il grano ancora in piedi e perfino le vigne e gli oliveti» (Gdc 15,1-5).

La volpe, animale notturno e astuto, che giunge all'improvviso predando animali domestici e incutendo timore, è richiamata da coloro che deridono i giudei che vogliono ricostruire le mura di Gerusalemme: «Edifichino pure! Se una volpe vi salta sopra, farà crollare il loro muro di pietra!» (Ne 3,35 ). La volpe nel Cantico dei Cantici è simbolo del pericolo che devasta e froda l'amore (Ct 2,15). Di qui l'attenzione e la vigilanza per non farsi sorprendere e scalfire.

Nel Nuovo Testamento, Gesù ricorda la volpe due volte con due diversi significati. Il primo richiamo è nel vangelo di Luca, quando riferendosi al re Erode lo apostrofa 'quella volpe...' (Lc 13,32). La portata simbolica è duplice: Erode è volpe perché è un politico astuto, ma è volpe anche perché, perverso e aggressivo, pensa solo ai suoi interessi disinteressandosi delle necessità del popolo. Tenendo presente la poca stima della volpe nel mondo semitico, si può anche concludere che Gesù volesse dire che Erode più e oltre che furbo e astuto è una persona insignificante: crede di essere potente ma, in realtà, il suo potere è vuoto e caduco.

Il secondo richiamo alla volpe è in Mt 8,20 e Lc 9,58: Gesù si paragona a un pellegrino senza sicurezze umane sia pure una tana, per mettersi al sicuro nel solito rifugio, come fanno le volpi. Gesù riceve sicurezza e stabilità dalla relazione con il Padre suo, che lo pone in cammino sempre e lo pone dinanzi a nuove situazioni, che affronta senza bisogno di nascondersi.

 

Da sapere

Riguardo alla poca significatività della volpe il Talmud, insegnamento dei maestri ebrei, commenta: «E meglio essere la coda di un leone che la testa di una volpe» (P. Ab. 4,20).

  

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9788831536035 p

Giudici

Questo libro biblico è una rivisitazione di alcune tradizioni tribali- soprattutto quelle del Nord –, rielaborate alla luce di un monoteismo yahwista esclusivo e universale, che conserva anche la memoria di tratti più antichi e problematici. Traduzione, introduzione e commneto di Giovanni Rizzi.

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