Anche gli animali hanno l’orecchio (Pr 26,17). Simbolicamente pure Dio possiede l’orecchio (cfr. Sal 102, 3) perché è sempre proteso all’ascolto di chi soffre, di chi lo invoca (Sam 22,7; Sal 34,16; 1 Pt 3:12) e di chi torna a lui con cuore sincero (Gdt 4,13). L’orecchio è dono di Dio alla persona umana, «L'orecchio che ascolta e occhio che vede: l'uno e l'altro ha fatto il Signore» (Prv 20,12), con cui l’ha resa capace di udire e di intendere, cioè, capire in profondità. Si può infatti udire ma non capire: «L'orecchio non distingue forse le parole e il palato non assapora i cibi?» (Gb 12, 11; cfr. Gb 13,1). Nel Nuovo Testamento all’orecchio che ascolta corrisponde l’espressione: «Chi ha orecchi intenda» (cfr. Mt 11,15; 13; 13,43; Mc 9,23). L’Apocalisse per otto volte avverte: «Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese» (2,7.11.17.29; 3,6.13.22; 13,9).
L’orecchio ascoltante, di conseguenza, rende responsabili di una risposta fedele alla parola udita. Se questo non avviene l’orecchio è chiuso: «Hai aperto gli orecchi, ma senza sentire» (Is 40,20) o addirittura, come si dice per il cuore, è incirconciso: «Il loro orecchio non è circonciso, sono incapaci di prestare attenzione» perché non amano (Ger 6, 10). L’orecchio attento, invece, è fonte di vita: «Porgete l'orecchio e venite a me, ascoltate e voi vivrete» (Is 55,3). Il credente riconosce che solo Dio può aprire l’orecchio chiuso o reticente: «Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto» (Sal 42,7) per obbedire alla Parola (cfr. Is 50,4) o per correggere il peccatore: «Apre loro gli orecchi per la correzione» (Gb 36,10) e per sintonizzarlo con il cuore da cui provengono le decisioni: «Darò loro un cuore e orecchi che ascoltano» (Bar 2,31). L’orecchio, di fatto, funziona quando è connesso al cuore: «Hanno indurito gli orecchi per non sentire. Indurirono il cuore come un diamante per non udire la legge e le parole che il Signore» (cfr. Zc 7,11-12). Luca definisce pagani coloro che si rifiutano di ascoltare e cambiare vita: «O gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie voi sempre opponete resistenza allo Spirito Santo; come i vostri padri, così anche voi» (cfr. At 7,51). Il sapiente avverte che è tempo sprecato parlare con chi non vuole ascoltare: «Non parlare agli orecchi di uno stolto» (Prv 23,9) e un orecchio attento è quanto desidera il saggio (cfr. 3,28) ed egli, paragonato a un anello d’oro, «ammonisce un orecchio attento» (cfr. Prv 25,12). La Bibbia richiama all’ascolto attento e responsabile con queste frasi “porgere l’orecchio” (cfr. Sal 55,2; 2Re 19,16; 2 Cro 20,15; Ne 8,3) “esporre davanti alle orecchie” (Gb 13,17). Come pure usa “non porgere l’orecchio” per indicare il rifiuto all’ascolto di Dio verso il popolo peccatore che non vuole convertirsi (cfr. Dt 1,45) o degli altri (Prv 21,13).