200 Metri

Scheda film

La famiglia di Mustafa è divisa dal muro che separa palestinesi e israeliani in Cisgiordania. La situazione mette in crisi la famiglia, ma Mustafa e la moglie Salwa fanno di tutto per far funzionare le cose. Un giorno però… Un film di denuncia che rende manifesta l’immagine delle lacerazioni di un popolo e l’assurda divisione che lo opprime dalla primavera del 2002.

Il Film

Ambientato in Cisgiordania, 200 Metri racconta il dramma di una famiglia palestinese divisa dal muro di separazione fra Israele e Palestina. Mustafa, il capo famiglia, non accetta il visto di lavoro israeliano che gli darebbe diritto di risiedere nella propria terra, è costretto così a vivere oltre la barriera separato dai suoi cari e ogni giorno, per andare al lavoro e stare un po’ con la sua famiglia deve attraversare la barriera due volte. La situazione crea tensioni nella famiglia, anche se Mustafa e la moglie Salwa fanno di tutto per alleviare i conflitti. Alla sera, quando tutto diventa buio, Mustafa accende una lampada sul balcone come segnale della buonanotte alla moglie e ai figli che vivono oltre il muro, anche loro rispondono con lo stesso saluto. La situazione peggiora quando uno dei figli resta coinvolto in un incidente. Il padre si precipita al check point israeliano chiedendo di poter andare a visitarlo, ma gli viene negato l’ingresso perché il suo documento è scaduto. Preso dall’angoscia, si affida a un trafficante per superare i duecento metri che lo separano dal muro. Insieme ad altri passeggeri clandestini intraprende un viaggio disperato alla ricerca di un varco per attraversare e sgominare quella barriera. I duecento metri di separazione non finiscono mai.

Per riflettere dopo aver visto il film

Scritto e diretto dal regista palestinese Ameen Nayfeh, il film 200 Metri è ambientato in Cisgiordania dove Mustafa e la moglie Salwa vivono in due villaggi palestinesi distanti duecento metri. Un muro di oltre 700 kilometri separa le loro vite e la finestra diventa il luogo di comunicazione attraverso la quale possono guardarsi e augurarsi la buona notte accendendo simultaneamente una luce. Una storia semplice ma nello stesso tempo un dramma sociale che si snoda attraverso uno spaccato di vita familiare dove la sofferenza, e l’impossibilità di superare la divisione di un muro, delineano la disperazione di un popolo. La Cisgiordania, a causa di una barriera di separazione, come viene chiama dagli israeliani, vive una vita di umiliazione che si protrae da anni senza che nessuno si preoccupi di risolverla. Un problema che causa distruzione, tormenta le persone e produce una situazione di conflitto continuo. Il simbolo di questa divisione è dato proprio dalle due case lontane appena duecento metri ma separate in modo permanente. Il filo che le accomuna è la debole luce serale che unisce l’amore delle persone e denuncia, allo stesso tempo, i capi politici che non riescono o non desiderano ricucire e legami.

Una possibile lettura

200 Metri è chiaramente un film di denuncia che manifesta l’immagine delle lacerazioni di un popolo e la divisione che lo opprime dalla primavera del 2002. Il racconto si poggia su argomenti che offrono una chiave di lettura al dramma di chi è costretto a vivere lontano dal proprio territorio in un mondo in cui la coesione nazionale è schiacciata dalle leggi umane. Tutto si snoda attraverso un percorso di non facile risoluzione anche se lo schema narrativo è molto semplice. I duecento metri non sono altro che la lunghezza di uno sguardo, di un saluto con cui si entra in contatto con l’altro, di una luce che segnala la propria attenzione ed esprime al contempo il tipo di relazione. L’allegoria sottesa è chiara e manifesta l’assurdità di due nazioni che hanno in comune la stessa terra ma restano divisi nei legami. Il regista Ameen Nayfeh utilizza rappresentazioni singolari con la finalità di sviluppare una trama individuale come storia di una comunità, dei suoi dolori, delle sue barriere, dei suoi tormenti. Così dice: «Qui, in Palestina, siamo abituati ad adattarci a nuove situazioni, a fare come viene detto e a camuffare i nostri sentimenti. Ma questo non dovrebbe essere più accettabile. La libertà di movimento è un diritto umano fondamentale che appare come una favola in una realtà così brutale».

Titolo Originale: 200 Meters
Genere: Drammatico
Regia: Ameen Nayfeh
Interpreti: Ali Suliman (Mustafa), Lana Zreik (Salwa), Samia Bakri (Nabeela), Tawfeeq Nayfeh (Majd), Maryam Nayfeh (Zeina), Salma Nayfeh (Noura), Ghassan Abbas (Abu Sami), Nabil Al Raai (Nader), Ghassan Ashqar (Saleh), Mahmoud Abu Eita (Ram), Anna Unterberger (Anne), Motaz Malhees (Kifah)
Nazionalità: Palestina, Giordania, Qatar, Italia, Svezia
Distribuzione: I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection
Anno di uscita: 2022
Soggetto e Sceneggiatura: Ameen Nayfeh
Fotografia: Elin Kirschfink
Musica: Faraj Suliman
Montaggio: Kamal El Mallakh
Durata: 86’
Produzione: Metafora Production, Francesco Melzi, Marco Colombo, FILM I SKÅNE, Julia Gebauer
Valutazione del Centro Nazionale Valutazione film della Conferenza Episcopale Italiana: Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematiche: Amore-Sentimenti, Emarginazione, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Lavoro, Libertà, Matrimonio - coppia, Politica-Società
Note:
- Opera prima di Ameen Nayfeh.
- Premio del pubblico BNL alla 17a Edizione delle ‘Giornate degli Autori’ (Venezia 2020).


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