7 km da Gerusalemme

Cineforum

Questo film non è un racconto sulla vita di Gesù, ma una riflessione sulla comunicazione tra Dio e la superficiale esistenza dell'uomo moderno. Nel film, il Gesù incontrato non dice di sé e non offre risposte esplicite alle interrogazioni del viandante. È un compagno di viaggio discreto e silenzioso, che lascia l'interlocutore libero di parlare della realtà e delle persone significative della sua esistenza.

Il Film

Tratto dall'omonimo romanzo di Pino Farinotti, il film si ispira all'incontro dei discepoli di Emmaus con il Signore, trasponendo la vicenda ai nostri giorni (l'Emmaus del Vangelo è indicato come un luogo a sette miglia da Gerusalemme e non a sette km come nel film). È la storia di Alessandro Forte, pubblicitario 43enne il quale, in piena crisi esistenziale, si trova quasi per caso a partire per la Città Santa. Tra la sabbia e le colline del brullo deserto, sulla strada verso Gerusalemme incontra un uomo scambiato per un bizzarro artista di strada, che dice di chiamarsi Gesù. Dopo l'iniziale sconcerto, tra i due nasce un intenso legame fatto di interrogativi e confronti, causa di un forte cambiamento nell'esistenza di Alessandro.

Mentre passano sullo schermo i flashback della sua vita, si colgono, come in una rappresentazione figurativa, la crescita spirituale del protagonista unitamente agli illusori miraggi del mondo moderno. Dal punto di vista cinematografico sono di grande richiamo gesti come la frazione del pane e i momenti in cui Gesù appare e scompare, ma anche il moderno Messia che beve Coca Cola e in macchina si allaccia la cintura di sicurezza. Una sorta di parabola moderna le cui immagini richiamano alla mente le illustrazioni religiose dei vecchi libri che tanto ci hanno incantati da piccoli.

Per riflettere dopo aver visto il film

Il film vuole essere una riflessione sulla situazione dell'uomo di oggi.
A partire da una lettura profana delle cose, il regista mostra l'esperienza di una presenza divina, fonte e guida per ritrovare se stessi e riconsiderare la propria vita.

I 7 Km simbolici sono quelli necessari per colmare il divario esistente tra l'essere umano, diffidente e isolato nel suo mondo mediatico, e il Signore di tutto e di tutti. In una stringata sintesi potremmo applicare al racconto la seguente chiave di lettura:
- un uomo comune
- un pellegrinaggio non previsto
- un insieme di rapporti
- un incontro inatteso con Gesù
- un cammino per ritrovare nel proprio intimo ciò che sembrava perduto
- un racconto cinematografico come aiuto per scoprire il desiderio di infinito presente in ognuno.
Superando la precarietà delle cose, superando il timore di essere interpellati lungo il cammino, si realizza l'esaltante esperienza di sentirsi riconosciuti e amati.

Una possibile lettura

Il film non è un racconto sulla vita di Gesù, ma una riflessione sulla comunicazione tra Dio e l'uomo una indagine sulla febbrile e superficiale esistenza dell'uomo moderno. Dice il regista Malaponti: "Il film intende essere un ragionamento sulla condizione dell'uomo occidentale (...) partendo da un presupposto laico, attraversa la religione cattolico-cristiana in un tentativo di attenzione, una speranza verso un destino che va considerato e ricomposto". Il protagonista si trova a rivivere sulla stessa strada l'avventura dei due discepoli che tanti anni prima, mentre tornavano a casa delusi, incontrarono il Signore risorto. Alessandro, uomo di successo, celandosi dietro il dubbio del grande conoscitore della vita non si lascia abbindolare dalle parole di uno sconosciuto e non smette di porsi domande di senso. Come tutti gli uomini del suo tempo, si chiede come mai il Messia oggi non torna a parlare sfruttando il potere dei media per far arrivare il suo messaggio in ogni parte della terra.

Ma nel film, il Gesù incontrato non dice di sé e non offre risposte esplicite alle interrogazioni del viandante. È un compagno di viaggio discreto e silenzioso, che lascia l’interlocutore libero di parlare della realtà e delle persone significative della sua esistenza. Il Gesù incontrato sulla via nel deserto, si può ascoltare solo attraverso il vuoto e la solitudine e ha bisogno della creatura per compiere piccoli gesti di amore e solidarietà.

Curiosità

La multinazionale della Coca Cola inizialmente non ha visto di buon occhio Gesù con in mano la famosa bibita. In seguito, comprendendo che viene usata come simbolo universale dell'era contemporanea, senza alcun intento offensivo, ha consentito che si mantenesse il marchio all'interno della sequenza.

Titolo originale: 7 km da Gerusalemme
Genere: Drammatico
Regia: Claudio Malaponti
Interpreti: Luca Ward (Alessandro Forte), Alessandro Etrusco (Gesù), Rosalinda Celentano (Sara), Alessandro Haber (Angelo Profeti), Eleonora Brigliadori (Marta Piano), Emanuela Rossi (Ginevra Santi), Isa Barzizza (Elvira Marenghi), Pino Farinotti (Cesare Piano), Alessandra Barzaghi (Martina Marenghi), Paolo Limiti.
Nazionalità: Italia
Distribuzione: Mediafilm
Anno di uscita: 2007
Origine: Italia (2006)
Soggetto: tratto dall'omonimo romanzo di Pino Farinotti
Sceneggiatura: Claudio Malaponti, Graziano Prota
Fotografia: (Panoramica/a colori):Alessandro Pesci, Mauro Marchetti
Musica: Pivio & Aldo De Scalzi
Montaggio: Osvaldo Bargero
Durata: 108'
Produzione: Graziano Prota
Tematiche: Gesù
Valutazione del Centro Nazionale Valutazione film della Conferenza Episcopale Italiana: Accettabile/Semplice
Note: Girato in Siria in zone, come l'aeroporto, proibite alle troupe del nostro paese. Il film 7 km da Gerusalemme è un tentativo di collegamento ideale tra Oriente e Occidente.


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