L'ospite inatteso

"L'ospite inatteso" è una risposta-denuncia coraggiosa del regista alle difficoltà vissute nell'America di oggi, e per analogia nelle altre parti del mondo, connesse all'immigrazione, clandestinità, e convivenza tra persone diverse. La tolleranza, l'accoglienza e la conoscenza reciproca risvegliano sentimenti e umanità.

Il film

L'ospite inatteso, dal titolo originale The Visitor, è il secondo film del regista Tom McCarthy. Un'opera lineare e semplice attraverso la quale emerge una chiara denuncia al sistema dell'immigrazione americana. Walter Wale è professore universitario di economia in una cittadina del Connecticut, dove trascorre la sua vita di vedovo in modo tranquillo e monocorde. Un giorno si reca a New York per partecipare a un convegno e qui scopre con sorpresa che il suo appartamento è stato affittato abusivamente a una giovane coppia di immigrati clandestini: il siriano Tarek, che suona lo jambè in un gruppo jazz, e l'africana Zainab, disegnatrice di gioielli. La monotona esistenza di Walter, che decide di non denunciare i due ragazzi, viene completamente rivoluzionata da questa presenza multiculturale. Dopo l'iniziale diffidenza nasce un legame profondo di stima e amicizia. Il riservato professore si lascia coinvolgere dalla presenza dei due ospiti e incantare dalla musica africana, particolarmente dalle percussioni dello jambè. Un giorno Tarke, fermato dalla polizia, viene rinchiuso come clandestino nel centro di detenzione dell'ICE (Immigration and Customs Enforcement) al Queens, in attesa di essere rimpatriato. Per evitare l'espulsione del suo giovane amico, Walter si impegna e combatte con tutte le forze per il diritto alla libertà. Quando arriva a New York Mouna, madre di Tarek, i due faranno l'impossibile per salvare la situazione del ragazzo, ma l'ingiunzione di rimpatrio renderà tutto inutile. Partita anche Mouna, ancora una volta Walter si ritrova solo; nel suo cuore però, a ritmo del tamburo africano, battono sentimenti che credeva spenti da tempo.


Per riflettere dopo aver visto il film

- La diversità: La diversità nel racconto cinematografico viene vista non tanto come differenza dall'altro, ma come ricchezza e possibilità di nuove relazioni. Nell'incontro con il proprio simile si superano le difficoltà e le chiusure mentali per dar vita a una sintonia intellettuale e affettiva. Intersecare la propria vita con chi proviene da altri paesi e culture porta sempre qualcosa di nuovo. La sofferenza, la compassione, ma anche il desiderio e la fantasia del diverso da noi, possono trasformarsi in sogni di libertà e gesti concreti di accoglienza.
- I personaggi: Walter Wale, uomo spento e disincantato, senza storia né passioni, trascorre le giornate in un deserto di inerzia. All'improvviso, e per caso, trova un significato alla sua vita e il desiderio di conoscere la realtà che lo circonda. Una trasformazione che nasce nell'animo e man mano si manifesta nell'incontro con l'amicizia, ma soprattutto di fronte alle ingiustizie e all'applicazione irragionevole delle leggi del suo paese. Walter non sarà più lo stesso, quell'ospite inatteso trovato nella sua casa ha aperto i suoi occhi sul mondo e sulle difficoltà che tanti devono affrontare per condurre un'esistenza decorosa.
- Tarek e Zainab: Due giovani innamorati provenienti da paesi lontani e differenti: Tarek dalla Siria, Zainab dal Senegal. Condividono la vita e la casa. Tutto ha una parvenza di normalità fino a quando non si scopre la loro clandestinità e l'occupazione abusiva della casa in cui risiedono. Sono stati anche loro truffati. Tarek e Zainab, apparentemente giovani simili a tanti gli altri coetanei del pianeta, portano impresso il marchio indelebile della immigrazione e della clandestinità. Sarà proprio Walter, proprietario spodestato a sua volta, a offrire spontaneamente ospitalità secondo la legge della civiltà e dell'accoglienza.
- La musica - Il filo rosso che favorisce la convivenza e lega il professore e i suoi ospiti sarà proprio la musica. La musica che irrompe nella casa e nella vita di Walter è molto diversa da quella che lui è abituato ad ascoltare. Tarek è un percussionista, suona lo jambè, un tamburo africano che si percuote con le sole mani tenendolo stretto tra le ginocchia. Sarà appunto questa musica e questo strumento a creare feeling tra i due uomini gettando le basi per un'intesa spontanea e profonda. Con l'aiuto di Tarek, le dita di Walter apprenderanno a sua volta l'agilità necessaria per suonare la propria musica e comunicare con il mondo.


Una possibile lettura

L'ospite inatteso è una metafora sulle difficoltà razziali e culturali che i rifugiati clandestini si trovano a vivere nell'America di oggi. Il racconto costruito con grande umanità trasporta lo spettatore nell'animo dei protagonisti piuttosto che nelle situazioni che si intrecciano attraverso la loro vita. Un percorso lineare e semplice evidenzia tematiche molto forti legate all'America del dopo 11 settembre: discriminazione, fanatismo, disagi, soprusi, illegalità, paure. Tom McCarthy esprime in questo film tutta la sua delusione americana e aiuta a cogliere, attraverso delicate situazioni di convivenza, l'arte del rispetto che può passare anche attraverso il ritmo frenetico di un tamburo. Una denuncia coraggiosa e vera nei confronti dell'America, dove si proclama libertà e democrazia, ma nello stesso tempo si impedisce a chi vi arriva la possibilità di realizzare un mondo migliore. Al termine della visione, si può raccogliere l'idea che l'immigrato non è sinonimo di terrorista, lo straniero clandestino non è un pericolo ma un ospite, magari inatteso, che può diventare amico. Un modo originale di raccontare i sospetti verso il diverso, ma anche l'esperienza umana dell'incontro, il calore della solidarietà e persino un piccolo palpito d'amore.

Titolo originale: The Visitor
Genere: Drammatico
Regia: Tom McCarthy
Interpreti: Richard Jenkins (prof. Walter Vale), Hiam Abbass (Mouna Khalil), Haaz Sleiman (Tarek Khalil), Danai Gurira (Zainab), Marian Seldes (Barbara), Maggie Moore (Karen), Michael Cumpsty (Charles), Bill McHenry (Darin), Richard King (Jacob), Neal Lerner (Martin).
Nazionalità: Stati Uniti
Distribuzione: Bolero Film
Anno di uscita: 2008
Origine: Stati Uniti (2007)
Soggetto e sceneggiatura: Tom McCarthy
Fotografia (Panoramica/a colori): Oliver Bokelberg
Musica: Jan A. P. Kaczmarek
Montaggio: Tom McArdle
Durata: 103'
Produzione: Michael London, Mary Jane Skalski, Jeff Skoll
Tematiche: Famiglia - genitori figli; Giustizia; Politica-Società; Rapporto tra culture; Solidarietà-Amore;
Giudizio Commissione Nazionale Valutazione Film della Conferenza Episcopale Italiana: Accettabile/problematico/dibattiti
Note: Richard Jenkins è stato candidato all'Oscar 2009 come Miglior Attore Protagonista.
- Candidato al David di Donatello 2009 come Miglior Film Straniero.


Condividi

l-ospite-inatteso.html

Articoli correlati

Newsletter

Iscriviti alla newsletter per essere sempre aggiornato su iniziative e novità editoriali
Figlie di San Paolo © 2024 All Rights Reserved.
Powered by NOVA OPERA