Silence

Ispirato a un romanzo di Shusaku Endo, il film Silence narra le persecuzioni subite dai cristiani giapponesi del 1600 da parte dei Samurai e le vicende di alcuni gesuiti inviati in missione per ritrovare il loro padre spirituale.

Il Film

Siamo in Giappone. Nel 1633 una feroce persecuzione si è scatenata contro la religione cattolica da parte dei samurai e i signori feudali determinati a estirpare dal Paese il cristianesimo e tutti i seguaci che la professano. Fedeli e religiosi sono obbligati a rinunciare alla propria fede, pena torture e morte. Padre Sebastian Rodrigues e padre Francisco Garrupe, due giovani gesuiti portoghesi, dopo aver appreso che il loro direttore spirituale padre Christovao Ferreira è scomparso, chiedono ai superiori il permesso di recarsi in Giappone per indagare personalmente sulla misteriosa scomparsa del loro maestro. Inizia per loro una cammino lungo e doloroso. Impegnati nella diffusione del Vangelo, svolgono la loro missione con il rischio di perdere non solo la vita ma anche la fede. Il confronto con una civiltà completamente estranea alla loro cultura, li mette a dura prova. Assistono a orrende persecuzioni contro i cristiani convertiti che vengono catturati e torturati, costretti a rinnegare la religione cristiana, pena la morte lenta e dolorosa. Dopo molte traversie ritrovano padre Ferreira scoprendo però una dura e triste realtà: spinto all'apostasia ha rinnegato la propria religione e si è convertito al buddismo.

Per riflettere dopo aver visto il film

Tutto parte dal romanzo di Shusaku Endo Silence, pubblicato in Giappone nel 1966 e tradotto in inglese nel 1969. Il film si presenta con una struttura narrativa enfatica e complessa. La regia ricostruisce gli eventi di questa storia drammatica attraverso una plasticità fortemente incisiva e una visione carica di pietà. Piccoli tasselli che aiutano a ricostruire un momento storico violento e intollerante verso la religione cristiana. La lotta tra bene e male si manifesta con una descrizione intensa e lacerante che porta lo spettatore ad affrontare un'analisi lucida e precisa di questa tragedia spietata. Il punto centrale di tutta la storia è il dramma della debolezza umana. Una vita di fede autentica ma anche di vulnerabilità vissuta all'interno di una cornice fatta di maltrattamenti atroci e insopportabili. Seguiamo Padre Sebastian che straziato dal dolore supplica il suo Signore di liberarlo. Si aggrappa alla croce in cerca di coraggio per affrontare la crudeltà della persecuzione e del supplizio. Chiede un segno di consolazione e, proprio nel momento in cui le forze sembrano venir meno, una voce risuona nel silenzio della sua angoscia. Davanti al grido di un figlio si schiudono le braccia compassionevoli del Padre, come per il Figlio sulla croce.

Una possibile lettura

Con il film Silence torna uno dei temi più impegnativi del cinema di Scorsese: il legame tra il mistero della fede e l'agire dell'uomo. Un racconto spiritualmente molto profondo che presenta l'opposizione alla libertà religiosa di cui è disseminata lungo i secoli la storia del cristianesimo. I personaggi che ci fanno da guida in questo itinerario di sofferenza e morte sono i due religiosi gesuiti che scopriamo sempre più provati da una condizione insostenibile. Il dilemma cruciale che devono sostentare è la negazione della loro fede in Cristo Gesù. La scelta di un personale tradimento porterà a salvare tanti innocenti mentre la conferma della propria fede aprirà le porte al martirio non solo di stessi ma anche di tanti seguaci innocenti. Il silenzio che troviamo nel titolo è indubbiamente quello di un Dio lontano e assente. Un silenzio rotto dal grido di padre Rodriguez: «Perché tu non ci sei?» Un urlo silente dell'umanità perseguitata della quale il film dice molto all'uomo di oggi. Mentre vediamo scorrere sullo schermo le immagini delle spietate violenze arrecate ai cristiani giapponesi del '600, non possiamo non pensare ai cristiani di tutti i tempi perseguitati a causa della loro fede. È come scendere nell'inferno della negazione di Dio dal quale però si innalza dal cuore pentito la richiesta di perdono. Il presunto silenzio di Dio si manifesterà come condizione imprescindibile per ascoltarlo. L'interrogativo che ci rimane al termine della visione è molto esplicito: la voce che padre Rodrigues sente, o pensa di sentire, è quella misericordiosa del Padre oppure quella impaurita della sua coscienza che gli ordina di abiurare salvando così la sua vita e quella di tanti innocenti? Ognuno può trovare la sua risposta.

Titolo Originale: Silence
Genere: Drammatico
Regia: Martin Scorsese
Interpreti: Andrew Garfield (padre Sebastian Rodrigues), Adam Driver (padre Francisco Garupe), Liam Neeson (padre Christovao Ferreira), Tadanobu Asano (interprete), Ciaran Hinds (padre Valignano), Issei Ogata (vecchio Samurai/Inoue), Shin'ya Tsukamoto (Mokichi), Yoshi Oida (Ichizo), Kichijiro (Yosuke Kubozuka)
Nazionalità: Stati Uniti
Distribuzione: 01 Distribution
Anno di uscita: 2017
Origine: Stati Uniti (2016)
Soggetto e Sceneggiatura: Jay Coks, Martin Scorsese dall'omonimo romanzo di Shusaku Endo
Fotografia (Scope/a colori): Rodrigo Prieto
Musica: Kim Allen Kluge, Kathryn Kluge
Montaggio: Thelma Schoonmaker
Durata: 161'
Produzione: Martin Scorsese, Emma Koskoff, Irvin Winkler, Randall Emmett, Barbara De Fina, Gaston Pavlovic, Vittorio Cecchi Gori per IM Global
Giudizio Commissione Nazionale Valutazione Film della Conferenza Episcopale Italiana: Complesso/problematico/dibattiti ***
Tematiche: Evangelizzazione; Persecuzione dei cristiani; Fede; Martirio; Apostasia
Note:
Candidato all'Oscar 2017 per la Miglior Fotografia


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