Abbiamo bisogno di Santi

Tutti i Santi - Solennità

Percorrere i sentieri del bene anche quando sembra che non portino a niente.

«Una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua». Questa visione dell’Apocalisse è talmente potente che nemmeno la fantasia riesce a configurarla. Però, la parola di Dio sa indicarci la mappa, l’indirizzo e i sentieri per raggiungerla. Dov’è? Perduta nell’infinità dell’universo? Anche. Però se fosse soltanto lì, sarebbe difficile raggiungerla pur con le indicazioni più precise e dettagliate. Invece è molto vicina. Anzi di più, è tra coloro che cercano di entrare a farne parte, camminando verso di essa lungo i sentieri che il Signore ci ha indicati, con una sequenza concisa e chiara. Sono quelli che non si credono il centro del mondo, che non pensano che la vita sia una loro conquista e perciò vada condivisa con tutti; quelli che alla prima difficoltà non si lamentano, non si spaventano, non rinunciano alle proprie convinzioni e ai propri progetti; quelli che non sono prepotenti e arroganti, capaci di non ricorrere mai alla violenza sia fisica che psicologica, e anche solamente verbale; quelli che vogliono la giustizia, non gridandone solo l’esigenza e lasciando ad altri la fatica e i rischi per ottenerla; quelli che sono persone sincere, che non adoperano il sorriso come una maschera, che non parlano dietro, che non colpiscono nell’ombra; quelli che hanno misericordia, che non se la legano al dito, che non minacciano e non cercano vendetta; quelli che perdonano perché consapevoli di avere essi stessi il bisogno di essere perdonati.

Ma queste sono le Beatitudini!

“Belle e poetiche le Beatitudini! Quasi un quadro da appendere all’ingresso di casa, per ammiralo quando si entra e quando si esce. Ma chi oggi è talmente sprovveduto o pazzo da pensare che esse possono essere messe in pratica? Non vediamo quello che succede nel mondo, tra Russia e Ucraina, tra ebrei e palestinesi, tra paesi africani, tra ricchi e poveri. E il terrorismo? E tra noi, sulle strade, nei luoghi di lavoro, dentro le famiglie? Seguire questi sentieri verso la «moltitudine immensa» significherebbe essere pazzi”.
Proprio così! Significa essere pazzi provvidenziali e benedetti.

Un frate domenicano, Louis Joseph Lebret, scienziato sociale e filosofo francese, ha espresso questi sentimenti con una preghiera da fare nostra: O Dio, mandaci dei matti!

O Dio, mandaci dei matti,
di quelli che siano capaci di esporsi,
di quelli che siano capaci di scordarsi di loro stessi,
di quelli che sappiano amare con opere e non con parole,
di quelli che siano totalmente a disposizione del prossimo.

A noi mancano matti, o Signore,
mancano temerari, appassionati,
persone capaci di saltare nel vuoto insicuro,
sconosciuto e ogni giorno più profondo della povertà;
di quelli che sono capaci di guidare la gente
senza il desiderio di utilizzarla come sgabello per salire loro;
di quelli che non utilizzano il prossimo per i loro fini.

Ci mancano questi matti, o mio Dio!
Matti nel presente, innamorati di una vita semplice,
liberatori del povero, amanti della pace,
liberi da compromessi, decisi a non tradire mai,
disprezzando le proprie comodità o la propria vita,
totalmente decisi per l'abnegazione,
capaci di accettare tutti i tipi di incarichi,
di andare in qualsiasi luogo per ubbidienza,
e nel medesimo tempo liberi, obbedienti,
spontanei e tenaci, allegri, dolci e forti.

Dacci questo tipo di matti, o mio Signore.
Anzi, facci essere matti!


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