Il canto d'ingresso

Musica & Liturgia: idee e suggerimenti per cantare la fede

La celebrazione eucaristica ha inizio con un canto d'ingresso che ha delle funzioni ben precise. Come scegliere e come eseguire un canto d'ingresso per una domenica del Tempo Ordinario?

Musica & Liturgia, è una rubrica rivolta agli animatori liturgici e a tutti gli operatori pastorali che sono alla ricerca di spunti e idee concrete ed immediate per celebrare sempre meglio la fede anche con il canto. Cantare è proprio dei cristiani e non c’è parrocchia o comunità, per quanto piccola e povera di risorse, che non abbia il suo bel libro o foglietto di canti. Noi cantiamo per lodare Dio, per ringraziarlo, per ricordare quello che ha fatto per noi e in questo modo il canto diventa segno concreto della nostra fede. Noi, letteralmente, “cantiamo la nostra fede”.

Tempo Ordinario

Nel mese di ottobre, in cui nella maggior parte delle nostre comunità si apre il nuovo anno pastorale, ci troviamo nel Tempo Ordinario. E l’aggettivo “ordinario” non deve farci pensare a qualcosa di dimesso, di secondario, a una specie insomma di intervallo poco importante tra un tempo “forte” (definizione molto infelice) e l’altro. Il Tempo Ordinario infatti, al pari di ogni altro periodo dell’anno liturgico è un tempo pieno di Cristo e del suo mistero, attuato nel tempo in cui viviamo e celebrato sacramentalmente ogni giorno, e ogni domenica in particolare, come “memoria”, “presenza” e “profezia”. Memoria di quello che il Signore ha fatto, sua presenza reale nella storia di ogni giorno e profezia della sua venuta finale.

Il canto d'ingresso

paoline canto ingresso tempo ordinario musica liturgia 1Nelle celebrazioni tutto ha inizio con un canto che ha quattro funzioni ben precise (Ordinamento Generale del Messale Romano, 47 - OGMR):

- dare inizio alla celebrazione 
– favorire l’unione dei fedeli riuniti
– introdurre il loro spirito nel mistero del tempo liturgico e della festività
– accompagnare la processione del sacerdote e dei ministri.

Come attuare concretamente questi requisiti del canto d’ingresso?

Le quattro funzioni rituali

Il canto di entrata è l’ouverture della celebrazione eucaristica e inizia “quando il popolo è radunato e mentre il sacerdote fa il suo ingresso con i diaconi e i ministri” (OGMR 47). I fedeli, fino a questo particolare momento, sono arrivati dalle loro case, hanno trovato un posto in chiesa, hanno reso omaggio al “padrone di casa”, hanno salutato i conoscenti… hanno agito insomma in modo individuale ma, con il canto d’ingresso, iniziano a compiere un’azione che non è più individuale ma comunitaria, un’azione liturgica comune appunto qual è la celebrazione eucaristica. I corpi rimangono delle individualità ma le voci si fondono assieme nel canto iniziando a formare concretamente un unico corpo (quello del Cristo, simboleggiato dall’assemblea) che celebra in quel luogo e in quel momento: questo attraverso il ritmo, la melodia e le parole stesse del canto. Parole che devono esprimere il mistero del giorno o uno dei suoi aspetti. Dal canto d’ingresso, infatti, deve potersi capire subito in che tempo liturgico siamo e possibilmente l’orientamento dell’intera celebrazione (una festa particolare, una messa degli sposi, una professione religiosa…).
Questo primo canto della Messa poi deve accompagnare l’entrata del presidente e dei suoi ministri, quindi è un canto processionale e la processione che risale la navata centrale (almeno la domenica infatti, dove è possibile, è molto opportuno che il celebrante e ministri si rechino processionalmente al presbiterio) raccoglie simbolicamente l’assemblea attorno al presidente, alter Christus, che la porta con se sul presbiterio, verso il luogo centrale della celebrazione.

Il canto d'ingresso nel Tempo Ordinario

Come scegliere allora e come eseguire un canto d’ingresso per una domenica del Tempo Ordinario in cui non ci siano particolari ricorrenze? Premesso che ogni celebrazione è unica proprio perché scaturisce dalle persone che sono presenti e dai loro doni e capacità, proviamo a dare, in breve, qualche indicazione pratica.
Generalmente un canto d’ingresso è un canto di lode che deve introdurre al mistero domenicale del Signore morto e risorto, presente in mezzo ai suoi. Non tutti i canti quindi vanno bene come inizio, sia per le parole che per il ritmo (ricordiamoci che deve accompagnare una processione). I fedeli sono stati invitati alla mensa e hanno risposto all’invito del Signore radunandosi assieme. Il canto deve essere gioioso, favorire la partecipazione dell’assemblea e a questo proposito, anche se è presente una corale o un gruppo di cantori, è buono non dimenticare di insegnare o far ripassare all’assemblea le parti che le spettano qualche minuto prima della celebrazione. Anche se si può partecipare al canto con il semplice ascolto, non è bene, se possibile, rendere “muta” l’assemblea fin dall’inizio. Ricordiamoci che è importante favorire l’unione dei fedeli, portarli alla fusione delle voci e quindi dei cuori e dello spirito.
Meglio uno stile solenne e pacato, giovanile e ritmato, tradizionale…? Questo può saperlo solo l’animatore liturgico, sempre a stretto contatto con il parroco o chi per lui, che ha davanti a se l’assemblea e sa chi può cantare e suonare, e cosa. Inoltre, essendo il canto d’ingresso un canto processionale, non dimentichiamoci che, arrivato il celebrante alla sua sede, il canto deve terminare. Se la processione è stata breve e magari veloce è ovvio che si può e si deve prolungare un po’ il canto, ma mai troppo. Stessa cosa se sappiamo che la processione d’ingresso dovrà coprire un lungo tratto e magari che ci sarà l’incensazione dell’altare e della croce, è bene non scegliere un canto troppo breve o prepararsi ad intervallare lo stesso canto, per esempio, con momenti solo strumentali, per non generare un senso di stanchezza e noia costringendo l’assemblea a ripetere all’infinito le stesse strofe.

L'angolo dell'animatore liturgico

Di seguito quattro canti d’ingresso tratti da alcune Messe attualmente in commercio: stili e destinatari diversi, sostanziale unità di fondo.
Buona celebrazione!

Antonio Parisi, In spirito e verità
in Celebriamo in spirito e verità – Messa solenne del Tempo Ordinario (Paoline 2014)

Tommaso Bailo, Acclamiamo a Dio
in A te veniamo con gioia (Paoline 2009)

Pasquale Dargenio – Francesco Buttazzo, È festa con te
in Sorgente di vita (Paoline 2012)

Vittorio Antonioli – Renato Giorgi, Quanta gioia
in Messa con i bambini (Paoline 2011)


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