Il volto materno di Dio

Maria SS. Madre di Dio - Solennità

La protezione di Maria sul nuovo anno.

L’ultimo e il primo giorno dell’anno apparentemente non hanno niente di speciale: sono come tutti gli altri giorni. In realtà sono molto diversi, unici. Essi infatti racchiudono esperienze vissute, comunque sia significative perché il vissuto lascia sempre le sue tracce, e aspettative da costruire per abbandonare giorni passati pesanti e duri, come in questi ultimi anni, e ottenere un po’ di respiro e di serenità.
Questi sentimenti da “primo giorno dell’anno” si verificano non soltanto a livello personale, ma anche sociale, e addirittura mondiale, perché oggi non c’è più niente nel pianeta che non abbia riflessi e conseguenze anche nella persona più disinteressata e nel paese più sperduto. Così le guerre e le miserie, i successi e le conquiste dovunque avvengano è come se accadessero a casa nostra. Stando così le cose, è inevitabile che la Solennità di Maria Santissima Madre di Dio faccia riflettere sull’anno che riparte.

Il volto splendente di Dio

Per proporre risposte a questi sentimenti e a queste domande, la prima lettura della parola di Dio che la liturgia proclama è una richiesta precisa e decisa di Dio a Mosè: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: “Così benedirete gli Israeliti: direte loro: Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”». Parole straordinarie e non sufficientemente meditate. Dio vuole che lo pensiamo con il volto benevolo e sorridente, pronto a donare il perdono e la pace. Non c’è niente in esse di minaccioso e catastrofico, né previsioni di avvenimenti infausti o promesse illusorie che profeti improvvisati, indovini, e oroscopisti minacciano o promettono. Il volto sorridente di Dio – è con il sorriso che il volto risplende – mentre assicura che il male non sarà mai il vincitore finale, chiede di partecipare al suo progetto di bene, di grazia, di pace. Il suo volto buono è il richiamo paternamente autorevole a non aspettarsi il bene da chissà dove e da chissà chi, magari dalla congiunzione dello Scorpione con il Capricorno, ma dalla sua paziente e costante costruzione. Il suo volto di pace dà la forza di trovare la pace con se stessi, e di crearla e donarla con tutti i mezzi, anche con quelli più innovativi ed efficaci, come l’intelligenza artificiale (Cfr. Messaggio del Papa per la 57ª Giornata Mondiale della Pace).
Il tutto non da schiavi, ma da figli nel suo figlio “nato da donna”, nato tra noi e che cammina con noi.

Il volto materno di Maria

Per rafforzare, incoraggiare e proteggere le risposte che Dio si aspetta da noi, la Chiesa ha dedicato l’inizio del nuovo anno a Maria con il titolo di Madre di Dio. Un titolo deciso dal concilio di Nicea nel 431, impegnativo e anche problematico, perché mette insieme ciò che è contrario: «Vergine Madre, figlia del tuo figlio… Tu sei colei che l'umana natura nobilitasti sì, che il suo fattore - non disdegnò di farsi sua fattura» (da l’insuperabile preghiera di Dante Alighieri nel XXXIII Canto del Paradiso). Titolo difficile da spiegare, ma bello, rasserenante da pregare, perciò familiare ai fedeli che, oltre ad aver dedicato a esso già nel VI secolo, a Roma, la prima chiesa mariana dell’Occidente, nel secolo XII alla preghiera dell’Ave Maria composta soltanto da due versetti evangelici - (Lc 1,28 «Ave Maia, piena di grazia: il Signore è con te») e (Lc 1,42 «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo») – hanno aggiunto la seconda parte: «Santa Maria, madre di Dio…».

Sotto la sua materna protezione

Il brano evangelico che in questa festa viene proclamato racconta che i pastori, informati dagli angeli, si recarono alla grotta dove «trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia». Non potevano capire cosa stesse accadendo, ma sicuramente avevano intuito che lì si era verificato qualcosa di grande e misterioso, perché «se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto». Noi sappiamo che quel bambino è Dio, perciò quella madre è la madre di Dio, il suo volto materno. Per questo possiamo pregare con il poeta: «Donna, se’ tanto grande e tanto vali, - che qual vuol grazia e a te non ricorre - sua disianza vuol volar sanz’ali».


Condividi

il-volto-materno-di-dio.html

Articoli correlati

Newsletter

Iscriviti alla newsletter per essere sempre aggiornato su iniziative e novità editoriali
Figlie di San Paolo © 2024 All Rights Reserved.
Powered by NOVA OPERA