Giocare il limite

Una serie di riflessioni su valore e valori dello sport, con uno sguardo attento all’evoluzione del modello sportivo e dell’influenza che su esso hanno avuto i mutamenti socioculturali del nostro tempo.

Lo sport è una delle modalità di comunicazione più efficaci: parla un linguaggio universale, capace di superare differenze culturali, politiche, religiose, etniche. Sa diffondere valori fondamentali, come lealtà, rispetto, determinazione, senso della disciplina. E a livello personale consente a chi lo pratica di conoscere le proprie possibilità e i propri limiti.

Il suo ruolo, tuttavia, è dinamico: risente dei mutamenti socioculturali e dei diversi paradigmi secondo i quali lo sport viene interpretato e vissuto. Nelle pagine del libro Giocare il limite, Roberto Mauri (psicologo e formatore) cerca di mostrare come nel tempo sia cambiato il modo di concepire e di praticare l’attività sportiva, che pure oggi mantiene però un tratto costante: quello di essere una delle più potenti metafore dell’esistenza.

Il libro, destinato a formatori, educatori, insegnanti, genitori, è articolato in tre parti. Nella prima l’attenzione è posta sul perché lo sport abbia in sé un valore. E la risposta sta nella sua capacità di coniugare dimensione ludica e agonismo, meritocrazia e uguaglianza, pianificazione e creatività. La seconda parte si interroga sul come i valori dello sport si siano evoluti in base ai cambiamenti socioculturali. La terza parte prende in esame il cosa, ossia gli aspetti che possono offuscare il valore dello sport, come ad esempio l’autocelebrazione.


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