Ogni minuto, nel mondo, sparisce una quantità di foreste pluviali pari a 40 campi di calcio. Ciò significa perdita di alberi, di terreno fertile, di biodiversità.
Il disboscamento incontrollato costituisce un enorme disastro ecologico che si ritorce anche sull’uomo perché sono proprio le foreste pluviali a fornirci il 20% dell’ossigeno nell’aria e le acque dolci che beviamo. Il 15% delle emissioni di anidride carbonica nell’aria provengono dalla deforestazione e accelerano il processo del cambiamento climatico più di ogni altro fattore. Perché allora non si ferma questo scempio? Sappiamo bene, purtroppo, che gli interessi economici restano al primo posto tra le prerogative di chi permette queste azioni, ignorando il pericolo di quest’enorme danno ambientale.

Il 22 giugno si celebra la Giornata Mondiale della Foresta Pluviale e in questa occasione anche noi vogliamo dare un nostro contributo, utilizzando gli strumenti della nostra comunicazione: musica, immagini e parole.
C’era una foresta, una canzone con il testo di Daniela Cologgi e la musica di Vittorio Giannelli, è diventata anche un lyric video realizzato da Marco Michiorri (Motion Graphics).
È un inno d’amore per le foreste annientate e tutto quello che contengono, con una struggente nostalgia per ciò che non c’è più, senza nascondere il dramma e la desolazione.
L’obiettivo è lo stesso di questa Giornata Mondiale: porre l’accento sul problema, informarsi e informare, essere sensibili all’argomento, contribuire alla protezione anche nel proprio piccolo, per esempio assumendo stili di vita più sostenibili. Perché il futuro (migliore) comincia anche da qui.

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