Meno lamentele per coloro che non credono e più gioia in quelli che credono.
Papa Francesco e i non credenti sono giustamente severi con i battezzati che non si comportano come tali nella vita.
Che il nostro Natale non si chiuda con i saldi d'inverno come il Natale commerciale.
Un nuovo anno con il sorriso di Dio, con la compagnia di Gesù e la tenerezza della Madre.
La famiglia "modello Nazaret" non deve essere rimpianta, ma annunciata e testimoniata.
Una straordinaria sorgente per rifornirci dei beni che ogni cuore cerca.
Tutto è bello del Natale se tutto conduce ad approfondirne il significato spirituale.
La sicurezza che il Signore è vicino ci impegna a creare serenità e gioia proprio in mezzo alle difficoltà della vita e nella pesantezza della situazione sociale.
Come quelle delle città, le strade della fede si riempiono di buche e ostacoli se le trascuriamo e non interveniamo con provvedimenti tempestivi e adeguati.
La vera devozione a Maria è l'umile imitazione del suo sì a Dio.
Prepariamoci al Natale alleggerendo il cuore, crescendo e sovrabbondando nell'amore.
Il nostro Re non chiede inchini ma il coraggio di seguirlo nel suo potere "non di questo mondo".
Non ci piace pensare alla fine del mondo e tanto meno alla nostra. Invece tenerla presente è l'unico modo per vivere con saggezza e misura.
La fede in Gesù non consiste nell'offrire preghiere, riti ed elemosine, ma nel rischiare tutto sulla sua parola.
Non possiamo amare Dio e il prossimo se non amiamo noi stessi e non ci impegniamo a essere persone vere, sincere, giuste.