Gli educatori non possono ignorare che i messaggi, recepiti costantemente dai ragazzi, sono connotati da intolleranza e violenza: a partire dai macrofenomeni, come la guerra, arrivata alle nostre porte con il conflitto Russia-Ucraina, ai microfenomeni di «ordinaria» violenza fra i giovani, in famiglia, agli sconvolgimenti ambientali, ecc. Tutto questo fa sentire i ragazzi fragili e disorientati, carenti della base sicura, necessaria per vivere e crescere.