Se non ci fosse il dubbio, la fede potrebbe diventare illusione. Se non ci fossero i momenti di oscurità, la fede potrebbe rischiare la presunzione.
I Giudei non riuscivano a capire come Gesù potesse essere vero cibo e vera bevanda. Noi corriamo lo stesso rischio di non capire di fronte all'Eucaristia, alla Messa.
Il pane del cielo che Gesù promette alla folla è l'Eucaristia che noi celebriamo, che ci dà la forza per introdurre nella vita gli antidoti a ciò che la rende triste e cattiva.
Il pane che viene dal cielo, la nostra Messa, spegne la fame e la sete di vani pensieri e passioni ingannevoli, oppure è essa a spegnersi sotto la cappa dell'abitudine?
La folla affamata che segue Gesù è un'immagine attualissima delle folle di poveri che arrivano nel nostro paese in cerca non soltanto di pane materiale. Qual è la nostra risposta?
Tutti siamo "il custode del nostro fratello". Perciò tutti, a differenti livelli e con diverse responsabilità, siamo chiamati a prenderci cura degli altri.
Vivere la vita come vocazione significa accogliere l'invito a essere figli nel Figlio, e vivere predicando a tutti la bellezza e la possibilità di diventarlo.
Rischiamo di essere come i compaesani di Gesù se lui è sì "il salvatore" e tanti bei titoli ma, per noi come per loro, alla fine è solo "il falegname", cioè uno come tanti che non sposta niente nella nostra vita concreta.
La morte ci spaventa, tanto che si ha paura persino di parlarne. Dobbiamo invece guardarla in faccia e combatterla come ha fatto Gesù, per vincerla con lui.
Giovanni il Battista, conosciuto da Dio fin dal seno materno, ci ricorda che anche noi, pur piccolissimi di fronte al più grande fra i nati di donna, siamo pensati da Dio, perciò preziosi ai suoi occhi.
La Parola, alla rincorsa del potere che questa settimana ci ha intasato gli occhi, contrappone il Regno di Dio come il granello di senape, e ci invita a fare la nostra scelta.
"La nostra vita è una tenda", dice san Paolo. È provvisoria. Viviamola come tale, senza scambiarla per stabile e definitiva, in modo da investire per una vera abitazione futura che nessuno e niente ci toglierà.
La celebrazione del Corpus Domini, una delle feste più amate della tradizione cristiana, deve stimolarci a rendere più vera la celebrazione della Santa Messa.
La festa di Dio, comunità di amore (Trinità), è l'occasione per riflettere sulla nostra fede nell'unico Dio, nell'essere suoi figli in Gesù Cristo, nella familiarità con lo Spirito Santo.
Dov'è finita quella lingua che tutti capivano come fosse la lingua nativa? È sempre a disposizione, se la parliamo non con le parole ma con i fatti.